
Come è noto, la processionaria del pino e delle conifere in genere, è un lepidottero che arreca danni alle piante e causa allergie sia alle persone che agli animali. E’ da sempre considerata l’avversità più rilevante delle pinete. Causa estese defogliazioni degli alberi colpiti determinando, un rapido deperimento delle popolazioni arboree ed è un importante problema di natura igienico sanitaria a causa dei peli urticanti presenti sulle larve che causano dermatiti sulle persone e sugli animali.
Nelle giornate di vento anche i nidi sono pericolosi poiché rilasciano “pelucchi” urticanti che non si vedono ma irritano la pelle e gli occhi e sono molto pericolosi soprattutto per bambini ed animali.
PROCESSIONARIA DEL PINO : INFESTAZIONI PARASSITARIE DEL PINO SILVESTRE
La processionaria attacca diverse specie di pino, con predilezione per il Pino nero e il Pino silvestre. Più raramente infesta larici e cedri. I nidi compaiono alla fine dell’autunno e causano una necrosi alle foglie della pianta, causandone, se l’infestazione non viene debellata, anche la morte.
Un nido medio è costituito da circa 200 individui. L’attività trofica di detti individui consuma circa 1,5 – 2 kg di aghi all’anno. Questo significa che 4-5 nidi sono sufficienti per defogliare completamente un albero di 20 anni di età in un anno. Le piante possono ovviamente riprendersi ed emettere nuova vegetazione ma l’ accrescimento risulta fortemente compromesso e la stessa vegetazione è stentata, le piante risultano più sensibili agli attacchi parassitari e notevolmente indebolite.
Quando fare la disinfestazione della processionaria
A partire dal tardo autunno sono visibili i nidi costruiti sulle parti più soleggiate della chioma, all’interno si trovano le larve rosso grigiastre con abitudini gregarie. Le larve passano attraverso cinque stadi e completano lo sviluppo a fine febbraio-aprile quando abbandonano la pianta ospite e si interrano ad alcuni centimetri di profondità. Nel periodo primaverile l’insetto si presenta come una larva lunga da 1 cm a 3,5 cm, dotata di numerosi peli irritanti utilizzati come tecnica di difesa.
E’ bene quindi provvedere per tempo, possibilmente nei mesi invernali, alla disinfestazione, prima che le larve scendano in rigorosa fila indiana dai nidi.
La processionaria alla fine dell’inverno riprende a nutrirsi e scende al suolo in processione, dove si interra per poi trasformarsi in farfalla ad inizio estate. Gli alberi colpiti presentano defogliazioni più o meno accentuate, risultano indeboliti e quindi maggiormente soggetti ad ulteriori attacchi di parassiti. Anche le farfalle che poi sono “orrende falene” di color marrone, pur essendo innocue devono essere debellate in quanto sono loro che depositano le uova nei nidi innescando il ciclo di cui sopra (infestazione di nidi, nascita delle larve, processionarie che scendono dagli alberi e ne mangiano le foglie, si interrano in primavera ed in estate diventano farfalle e così via).
Processionaria, la Normativa.
Intanto è bene informarsi sulla normativa.
Vi è infatti un decreto del ministro delle politiche agricole e forestali il DM 30 ottobre 2007 che stabilisce le disposizioni per la lotta obbligatoria contro la processionaria del pino (Traumatopea Pityocampa).
Secondo il decreto la lotta alla processionaria è obbligatoria nelle aree in cui le strutture regionali individuate per le finalità di cui al D.lgs. 214/2005 competenti per territorio hanno stabilito che la presenza dell’insetto minacci seriamente la produzione o la sopravvivenza del popolamento arboreo. Le strutture regionali individuate prescrivono le modalità d’intervento della lotta obbligatoria. Gli interventi sono effettuati a cura e spese dei proprietari o dei conduttori delle piante infestate.
Il Decreto ministeriale pone in carico all’autorità sanitaria competente (il Sindaco) gli interventi di lotta obbligatoria nelle aree urbane o laddove le popolazioni di processionaria assumano connotati di rischio per la popolazione, demandando al Servizio fitosanitario la definizione delle zone da trattare.
Disinfestazione della processionaria
Esistono diverse tecniche per contenere l’infestazione:
Una tecnica meccanica da attuare in inverno è la tecnica dello sparo con cartucce che aprono fori nei nidi in previsione di una nottata con temperature rigide al fine di rendere così le larve soggette alle intemperie. Tuttavia tali interventi causano ferite alle piante e le rendono così più vulnerabili agli attacchi fungini, disturbano la fauna e nei centri abitati questa tecnica comporta difficoltà per la vicinanza delle abitazioni (pericolosità).
Altra tecnica, di tipo biologico è quella a base di Bacillus thuringiensis var. kurstaki possono essere eseguiti a fine ottobre o novembre durante le prime fasi di sviluppo delle larve altrimenti le dosi di principio attivo impiegato dovranno essere aumentate. Ovviamente questa tecnica può essere attuata solo da esperti addetti ai lavori.
Nel caso i pini attaccati dal parassita siano pochi si può utilizzare una tecnica mista meccanica/chimica, recidendo i rami e immergendoli in una soluzione di acqua e varichina per rendere innocui i peli urticanti e uccidere le larve che ancora non li hanno.
Ovviamente per qualunque mezzo di lotta si opti è necessario richiedere le autorizzazioni necessarie.
E’ invece altamente sconsigliato bruciare i nidi poiché con le fiamme si diffondono nell’aria i residui di peli urticanti con conseguenze dannose soprattutto per occhi e vie respiratorie.
Come già detto le spese per gli interventi sono a carico dei proprietari delle piante.
Data la competenza sul tema in capo al Sindaco, ogni avvistamento dovrà essere segnalato al Comune nella persona del sindaco pro-tempore al fine di consentire appunto la lotta obbligatoria al parassita. Ovviamente nulla quaestio sulle piante di proprietà del Comune (giardini e parchi pubblici).
Cosa fare se un privato non fa la disinfestazione dei nidi di processionaria?
Ma cosa fare in caso di un albero infestato dal parassita di proprietà di un privato che non provveda ad attuare le disposizioni obbligatorie previste dal DM 30 ottobre 2007?
In questo caso a nostro parere è possibile segnalare al Sindaco la situazione e richiedere l’attuazione della lotta obbligatoria prevista dal decreto con l’emissione di un’ordinanza che avrà efficacia erga omnes e quindi anche a carico del privato inerte.
Ferma restando la responsabilità penale ai sensi dell’art. 500 cp e la sanzione amministrativa di cui all’art. 54 del D.lgs. 214/2005 a carico del privato qualora questi resti ancora inattivo, si potrà tentare di dimostrare l’interesse generale della collettività all’intervento di eliminazione dei nidi, in quanto esiste un interesse generale e collettivo di natura igienico sanitaria oltre che di tutela delle popolazioni arboree alla disinfestazione dalla processionaria. La richiesta dovrà avere ad oggetto l’ intervento attivo del Sindaco affinché si affidi a ditte specializzate, senza aggravio della spesa pubblica, computando le spese dell’intervento a carico del privato proprietario.